La famiglia Samouni vive da sempre nella periferia sud di Gaza. Un pacifico gruppo di benestanti proprietari rurali, radicato nelle terre di proprietà della famiglia che hanno negli anni coltivato e curato riuscendo a uscire indenni dagli ultimi sessant’anni di guerre, fino al gennaio 2009, quando un devastante massacro operato da un’unità dell’esercito israeliano, provoca la morte di 29 membri della famiglia.